domenica 29 gennaio 2012

L'unico modo per sopportare una debolezza è non confessarla a nessuno.

Prendiamo ad esempio mia mamma.
Ecco, la mamma dovrebbe essere una persona che ti ama in modo disinteressato, che farebbe di tutto pur di non ferirti e tutte le altre cose che si dicono.
Ecco, a mia mamma ho detto che in alcuni momenti di lucidità mi disprezzo per l'ostinata indifferenza che metto in ogni attività che faccio, per il mio incomprensibile senso di superiorità nei confronti di ogni altro essere umano, per l'abitudine a non prendere mai niente sul serio. Perchè poi, tutti lo sappiamo, niente ha davvero senso.
Insomma, le ho detto, sono un cinica del cazzo.
Mamma ha incamerato con espressione compunta questa confessione.
Tempo un paio d'ore, puntuale come l'autobus della direzione opposta a quella che devi prendere, mamma ha giocato la sua carta vincente per porre fine ad una discussione altrimenti da me dominata: "Ma cosa ne parlo con te, lo dici tu stessa che sei una cinica [del cazzo]!"

Devo ricordarmene. Di non confessare debolezze se non voglio che queste mi vengano rinfacciate.

Nessun commento:

Posta un commento