domenica 17 novembre 2013

Niente paura.

Da questo momento in poi tieni a mente che ogni anno dovrai rinunciare a qualcosa. Inizierai con le gite familiari fuori porta e con i concerti a centinaia di chilometri di distanza, poi arriverà il momento della cineteca, del festival di letteratura, della cena con gli amici, della pausa di riflessione. Ci sarà un momento in cui potrai permetterti solo una doccia alla settimana. Della corsa serale non avrai più bisogno perchè la corsa sarà perpetua ed interminabile.
Ora ti sembra che non potrai sopravvivere in queste condizioni, che riuscirai a trovare tempo per le cose che adesso ti sembrano irrinunciabili. Non riuscirai. Ma niente paura, ti abituerai a tutto.

martedì 5 novembre 2013

Dieci libri.

Dieci libri possono bastare. Scelti bene, sia chiaro. Scelti tra quella lista dei mille libri che contano qualcosa. Dieci libri che ti spendi bene in ogni situazione, che citi a memoria e a cui nelle discussioni fai ricondurre le radici di tutta la letteratura mondiale, lasciando intuire che, comunque, questa suddetta letteratura, l'hai esplorata a fondo. Guarda, per me dopo Il nome della rosa in Italia s'è scritto poco altro di davvero dirompente.
Dieci libri sono sufficienti perchè ti passi la voglia di addentrarti troppo in quel mondo di scrittori. Perchè quelle paranoie, quei sensi di colpa e i vittimismi e il continuo piangersi addosso e l'esistenzialismo da due soldi, quella è roba che non esiste, roba che la gente sana non ha mai provato sulla propria pelle. Sono migliaia di anni, poi, che questi s'ingobbiscono e si rovinano la salute per dare prova dei loro disagi. Che poi, detto tra noi, raccontano tutti la stessa cosa. Un corale inno all'infelicità.
Le librerie chiudono, i libri finiscono nei cassonetti perchè la gente non sa più che farsene. C'è il cinema, per Dio, c'è la televisione, c'è Internet. Ma questi, imperterriti, continuano a scrivere.
Tuttavia non si può far finta che i libri non esistano: purtroppo ci sono e qualcuno bisognerà pur leggerselo. Quindi sì, direi dieci libri. Uno all'anno e in dieci anni ti sei tolto il pensiero. Non che abbia qualche importanza eh, è solo una faccenda così, puramente folkloristica. Per darti un tono, niente di più.

domenica 3 novembre 2013

Leggi un po' anche per me.

Era sul terrazzo e parlava animatamente al telefono.
F. era in cucina a sparecchiare, a lavare i piatti, a pulire i fornelli.
Una luce grigia filtrava dalle tende semi-chiuse. F. alzò il volume della radio per non sentire la conversazione che avveniva ad un corridoio di distanza da lei. Una triste e rassegnata rabbia si impadronì del suo stomaco.
Finiva sempre così, pensava F. Finiva che passavano l'intera settimana a programmare quei weekend insieme, a fare la lista delle cose che avrebbero fatto, a immaginare i vestiti che avrebbero messo, e poi c'era sempre un impegno improvviso che sopravveniva.
C'era qualche pretesa del datore di lavoro, c'erano le liti familiari da sedare tempestivamente, il televisore da riparare, poi il sonno, la noia, l'indolenza. E poi c'era chissà cos'altro, che F. non conosceva...
Tornò in cucina. Devo scappare disse, torno tra poco. Le stampò un bacio sulla fronte e si piegò ad allacciarsi le scarpe.
Avevano dormito insieme quella notte, sotto lenzuola rosa e coperte calde; era stato bello come sempre. Si erano alzati giusto un paio di volte per un bicchiere d'acqua, non avevano sentito freddo e si erano svegliati dodici ore dopo, ristorati come bambini. Ora però, sembrava che quella sottile e quasi impercettibile gioia non fosse mai esistita. Mentre lui si infilava il cappotto, nel suo intimo F. sperava che per una volta cambiasse idea e rimanesse a casa con lei, sperava che intuisse la sua inquietudine. Era pronta a perdonargli la sua ennesima indelicatezza. Ma quello, figurarsi, quello da solo non si accorgeva mai di nulla.
L'ennesima delusione, poi quel rancore silenzioso, riscattato penosamente da ogni nuova promessa.
Aprendo la porta lui le sorrise con dolcezza e le sussurrò in un orecchio leggi un po' anche per me questo pomeriggio!