domenica 12 maggio 2013

Ma l'avete sentita l'ultima...

Il discorso langue. Siamo al secondo e la rassegna sugli ultimi film usciti è già stata ampiamente dibattuta, e così i programmi per le vacanze estive, i pettegolezzi sui vicini di casa e persino le condizioni meteorologiche (immancabilmente pessime). Regna l'imbarazzo a tavola, il disagio s'insinua tra le portate e solo i complimenti sul cibo riescono a celare il silenzio incombente. Ecco che allora un invitato, dal fondo del tavolo, timidamente prende la parola e inizia: "Ma l'avete sentita l'ultima di Berlusconi?", il che significa una sola cosa: salvezza. Un'altra bella serata in compagnia. Il convitto si rianima, grida indignate e liberatorie si levano da ogni parte, il più cauto tra i presenti tiene orazioni infarcite di slogan frutto di anni e anni di letture dei titoli di "Repubblica", i vicini si fomentano a vicenda ricordando episodi che conoscono a memoria e che ripetono uguali da vent'anni (con qualche rubacuore in più, qualche Craxi in meno). L'argomento "Berlusconi" ha un effetto catartico sugli animi dei salottieri di sinistra: è una certezza, l'unica che rimane agli elettori del Pd, tra crisi economiche che nessuno è in grado di spiegare chiaramente e subdoli franchi tiratori, l'unico punto su cui si troveranno sempre d'accordo e che quindi placa le loro coscienze. C'è chi potrebbe elencare l'intera sequenza di processi, condanne e prescrizioni che l'hanno riguardato e chi si limita a deprecare le sue barzellette sulla Bindi, ma di sicuro tutti hanno almeno un motivo per odiare il Silvio e quindi per sentirsi parte di una grande sinistra italiana di cui il Silvio è appunto il collante.
D'Alema ringrazia, Santoro ringrazia, gli invitati ringraziano, soddisfatti del loro fallimento.

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