giovedì 19 dicembre 2013

Discorsi sterili.

Mi affacciai allo studio e vidi mamma e papà alla scrivania, entrambi con un portatile davanti a sè.
Ciao dissi. Mamma si girò dalla sua postazione, ciao tesoro, papà invece emise un grugnito e mosse appena la testa, con quello che avrebbe dovuto essere un cenno di saluto. Non so se si parlassero allora, mentre erano così intenti in quei traffici informatici. Forse mamma ogni tanto gli chiedeva come mandare una mail a più destinatari o come salvare una foto da internet: era ancora una principiante, come era solito dire papà ai suoi colleghi, con un misto di orgoglio per la sua creatura e di disprezzo per le scarse capacità della moglie. Ogni tanto, dopo qualche bicchiere di vino, le dava un buffetto paternale sulla guancia.
- C'è qualcosa da mangiare?- chiesi.
- Sì, tesoro, c'è la pasta da scaldare. Aspetta che ti aiuto-
Mamma si alzò, andò in cucina, scoperchiò il piatto che era sul tavolo, lo mise nel microonde, poi sbuffò: << Che fatica, sono stanchissima... Tu come stai piccola mia?>>. Le risposi niente male, non fosse che avevo bevuto un po' troppo ed ero caduta dalla bici: non le raccontai (nè lei me le chiese) le circostanze dell'incidente, altrimenti temo che sarei stata costretta a mentire. << Dovresti stare più attenta tesoro, e forse non bere più... Non vorrai mica diventare come tuo padre!>>. Dall'altra stanza arrivò la voce di papà che mi dava le indicazioni su dove si trovava il disinfettante. << Hai capito dove tesoro? Ce la fai da sola?>>. Poi tornò nello studio senza una parola.
Le tagliatelle ai funghi erano deliziose, come sempre; erano il piatto preferito di papà e mamma le cucinava spesso. Da quand'è che erano diventati così? mi chiedevo stancamente, un occhio a Floris, uno al cellulare. Non me ne importava molto, in verità, e d'altronde in quella casa non è che ci passassi molto tempo. E non avrei neanche saputo dire in cosa consisteva quel così. I miei genitori non erano mai state delle persone coinvolgenti, ma forse c'era stato un periodo in cui si erano illusi che lo fossi io, una persona coinvolgente. Voglio dire, in tempi diversi mamma mi avrebbe inondato il ginocchio di acqua ossigenata fino a farmi urlare di dolore.
Ma, in fondo, chissenefrega. Discorsi sterili. Se è per questo sono passati anche i tempi in cui bastava l'acqua ossigenata a farmi piangere di dolore.

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