giovedì 19 aprile 2012

Meteoropatia.

Sintomi: stanchezza, misantropia, mal di testa, depressione, istinti omicidi, nervosismo, insonnia.
Pioggia e cielo fosco mandano in coma le endorfine, i nervi si gonfiano, le unghie si sbriciolano umide.
Ho iniziato a guardare il meteo con un'ansia senile, da quando mi sono resa conto che nella maggior parte dei casi la causa del mio malessere non risiede in me, ma in questa città di merda nata con l'ombrello, grigia triste piovosa. Allora preferisco saperlo prima quando sarò intollerante (e intollerabile), quando non potrò fare a meno di trattare con sufficienza qualsiasi essere umano mi rivolga parola (non tralasciando di accanirmi contro la mia, di persona), così da poter avvertire i conoscenti, non compromettendo fantastici rapporti che si consumano sotto il sole: "Ok, da adesso fino alla fine di questa tornata di emergenza maltempo non rispondo delle mie azioni nè delle mie parole. Se mi capiterà di dirti che il racconto a cui ti sei dedicato tutta la stagione è mediocre, non lo penso veramente, e lo stesso vale se ti dirò che sei ingrassato o che tua madre si veste da puttana o che non ti saresti meritato di vincere quella partita".
Non lo penso veramente, solo mi viene un'irrefrenabile voglia di far male alle persone e un'irrefrenabile sintonia con certi concetti simil-nichilisti. E' così miserabile, poi, che il seme della mia cattiveria abbia terreno fertile solo in determinate condizioni atmosferiche, in balia di una Natura così ingombrante.
Ecco, io questo disturbo l'ho interpretato come meteoropatia. Forse non è il termine adatto ma, in mancanza di una diagnosi più accurata, mi accontenterò di questo.

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