Insomma meno domande irrisolvibili=più tempo=beneficio per la società intera.
Poi dovremmo anche trovare un modo per riempire il tempo libero che ne ricaveremmo, ma questo è un problema secondario.
Per dare questa svolta definitiva alla propria vita, ognuno può trovare le sue risposte, l'importante è che siano chiare, evidenti, possibilmente brevi.
Io mi sono prefissata di astenermi dalle conclusioni più raffinate (oltre che più logiche), le quali si sarebbero aggirate nell'ambito del "non lo so e non mi interessa" o, al limite, del "sticazzi", perchè credo di non essere ancora pronta per una verità tanto scomoda e radicale.
Per costruire il mio nuovo castello del sapere, sono partita inizialmente dalla domanda "Dio esiste?": istintivamente la mia risposta è stata negativa, ma andando avanti con i quesiti, mi sono accorta che l'assenza di Dio rendeva tutto molto più complesso, anzi, stava per rigettarmi nel mio precedente stato di confusione. Così ho provato a cambiare la mia prima risposta: ecco che, magicamente, tutto tornava. Era come se l'esistenza di Dio giustificasse tutte le mie conclusioni, le quali, d'altronde, potevano essere tutte ricondotte al Creatore.
-Il mondo finirà nel 2012? Se Dio lo deciderà.
-Perchè sono brutto? Perchè Dio mi ha dato altre qualità.
-Quali altre qualità ho? Grandi qualità invisibili all'occhio umano.
-Perchè La Russa esiste? Perchè possa causare ilarità e allo stesso tempo indignazione (nobile sentimento) nell'intera stirpe umana.
Tutto è diventato molto più semplice ai miei occhi; ho ricominciato a dormire come un bambino, a grattarmi la pancia nei momenti liberi, a provare il piacere della noia.
Insomma, tutto questo era per dire che sono diventato credente.
Mi fa comodo.
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